La scatola dell’infilare

02.10.2019


La Scatola dell'Infilare è un materiale classico dell'educazione montessoriana, la Dott.ssa Morena Drago, pedagogista ed educatrice montessoriana 0-3 anni, spiega a Togenther (seguici su Facebook) come utilizzarlo e proporlo ai bambini.

"Quando parliamo di ambiente comprendiamo tutto l'insieme delle cose che il bambino può liberamente scegliere in esso e usare tanto quanto desidera, cioè corrispondentemente alle sue tendenze e ai suoi bisogni di attività" (Maria Montessori)

Dalle parole della grande pedagogista dobbiamo dedurre che l'ambiente in cui vive il bambino deve fornire attività che soddisfino i suoi bisogni, non materiali che lo stimolino, diversamente da quanto comunemente si possa pensare.

Anche i bambini piccoli hanno bisogno di svolgere attività varie e che reputino interessanti! Il genitore e l'educatore possono predisporre una stanza con piccoli mobili bassi e sui ripiani riporvi materiali adatti alla loro età. A partire dai 10 mesi possiamo mettere a disposizione dei piccoli esploratori la Scatola dell'Infilare.

La scatola dell'infilare consente al bambino che la utilizza di vivere l'esperienza dell'esistenza dell'oggetto. Il rumore prodotto dalla pallina che cade nel vassoio di legno suscita in lui curiosità e appagamento allo stesso tempo. Il bambino piccolo può svolgere l'attività ripetutamente, provando ogni volta una sensazione di scoperta.

In che modo l'adulto può facilitare al bambino l'approccio con la scatola dell'infilare?

Mantenere l'ambiente ordinato e ben curato e disporre il materiale in un ripiano basso facilmente raggiungibile dal bambino (alcuni consigli pratici li trovate in Spazio in stile Montessori a casa propria). Posizionarla su un tappeto a terra per delimitarne lo spazio dedicato e far vedere al bambino come si utilizza la Scatola dell'Infilare, affidandosi a movenze lente e possibilmente senza utilizzare parole.

In quel momento il bambino registrerà i movimenti e sarà desideroso di sperimentarli in prima persona! Quando il bambino sarà intento nel suo lavoro è severamente vietato interromperlo!

Questa attività contribuisce allo sviluppo dell'attenzione e della volontà. Astenersi anche da eventuali complimenti quali "come sei bravo! Sei bravissimo", tali osservazioni infatti distraggono il bambino, interrompendolo. Di fatto il bambino altro non sta facendo che soddisfare il suo bisogno di scoperta! Utilizzando questo materiale, oppure altri materiali classici del Metodo come ad esempio gli Incastri Geometrici, il bambino è molto concentrato nella coordinazione dei movimenti e nella coordinazione oculo-manuale.

Lasciamo che il bambino si dedichi a questa attività per tutto il tempo che desidera e lasciamoci piacevolmente stupire dalla sua concentrazione, sensazione di appagamento e soddisfazione! Quando ne avrà terminato l'utilizzo non dimentichiamoci di rimettere il materiale nel ripiano ad esso dedicato, affinché l'ambiente si mantenga ordinato e, una volta che avrà imparato a camminare, potremo proporre a lui di farlo!

Autrice: Morena Drago


Il pasto del bambino piccolo

Pubblicato il settembre 12, 2019 da TOGENTHER

La Dott. Morena Drago, pedagogista ed educatrice montessoriana 0-3 anni, condivide con gli amici di Togenther (seguici su Facebook) alcuni spunti di riflessione su un momento importante della vita dei bimbi.

"Mio figlio seduto a tavola proprio non ci vuole stare"

L'esempio è il vero strumento di educazione che abbiamo con i nostri figli, potentissimo perché attivo h24. I bambini assimilano tutto e da un giorno all'altro vediamo che ripropongono gli atteggiamenti che hanno osservato, parole che hanno assorbito dall'ambiente che li circonda.

Il momento del pasto è un momento sacro per la famiglia, purtroppo spesso non si riesce a condividere il pranzo con tutti i componenti, pertanto rimane la cena lo spazio per ritrovarsi dopo la giornata frenetica vissuta da ciascuno! È vero che alcuni bambini non hanno la possibilità di fare la cena con entrambi i genitori per svariati motivi. Al di là delle scelte e delle opportunità di ciascuna famiglia (lungi dal voler entrare nel merito in questa sede, non è di questo che si vuole trattare) spesso, forse ancora di più nel periodo estivo, sentiamo tante mamme che dicono "mio figlio non vuole stare seduto a tavola, è una lotta continua".

È vero, sarebbe importante che i bambini stessero a tavola con i genitori, in questo modo potrebbero osservare l'utilizzo corretto delle posate, di come portarle alla bocca, come versare l'acqua...

Capita che i bimbi piccoli facciano fatica a rimanere seduti per tutta la durata del pranzo o della cena. Certo è pur vero che la durata del pasto degli adulti è di una lunghezza poco ragionevole per i piccoli abitanti della casa, pertanto bisognerebbe in primis abbassare le aspettative che hanno gli adulti inerenti il tempo di resistenza del proprio figlio a tavola.

Quali accortezze utilizzare per fare sì che il pasto non diventi una lotta tra genitore e bambino?

Sicuramente una dritta è quella lasciar trascorrere un paio d'ore tra il pasto e la merenda precedente, senza introdurre cibi o bevande zuccherate (succhi di frutta, the, ecc). Il bambino deve arrivare al momento del pasto e avere fame, mangiare perché il cibo è buono!

Ora arriva un altro tasto dolente: evitare di introdurre il cibo nella bocca dei bambiniattraverso stratagemmi che vanno dai più banali (tv, tablet, cartoni) ai più bizzarri (inscenare situazioni con giochi più svariati) affinché il bambino apra la bocca perché intrattenuto, distratto, quasi ipnotizzato da altri interessi. Evitare anche di rincorrerlo per tutta casa portandogli un boccone di tanto in tanto "va bene purché mangi". Il bambino non è un tubo digerente! È una persona ?? non bisogna a tutti i costi rimpinzarlo fino al giudizio soggettivo del genitore di avergli rifilato una porzione a sua detta ragionevole.

"Ma seduto proprio non ci vuole stare, piange si dispera, vuole scendere dal seggiolone"

Tutti i "supporti" quali seggiolone, sdraiette, box, culla con le sbarre, non consentono al bambino la libertà di movimento e di scoperta. In alcuni Asili Nido molto attenti e professionali non si utilizzano i seggioloni per il pasto del bambino piccolo e, come già detto in Spazio in stile Montessori a casa propria , basta seguire qualche semplice regola per creare uno spazio domestico adatto ai bimbi. Quando il bambino ha imparato a raggiungere da solo la posizione seduta (mai mettere i bambini seduti se già non hanno imparato a farlo da soli), si lascia che consumi il pasto al tavolo, in piccoli mobili fatti a misura di bambino, con tavolini e sedioline basse che gli consentono di toccare il pavimento con i piedi, evitando così di avere i piedi penzoloni. L'obiettivo è quello di favorire l'autonomia.

Allora perché non proporgli, in alternativa a quanto tentato fino ad oggi, di consumare il pasto in una piccola postazione organizzata su misura per lui?

Per bambini che sanno già camminare, un piccolo tavolino e una sediolina bassa (come ad esempio questi QUI) darebbero al bambino la possibilità di alzarsi e sedersi in autonomia, aumentare la propria autostima perché soddisferebbero la voglia di fare da soli, il tutto accompagnato da una fase di apparecchiare e sparecchiare con il loro coinvolgimento diretto "avresti voglia di portare la tua forchetta/il tovagliolo a tavola?" e facilitati da un Vassoio per la Pappaappositamente realizzato per educarli. Munirsi anche di bavaglino con elastico in modo possa essere inserito e sfilato autonomamente, affinché il bambino si senta partecipe come vero soggetto attivo.

Il pasto dovrebbe essere a disposizione del bambino per un tempo ragionevole, ad esempio per la durata del pasto dei genitori, ma senza lasciarlo lì per ore. Il momento del pasto dovrebbe avere un suo tempo ed un suo spazio circoscritti.

Queste piccole accortezze consentirebbero al bambino di accedere alla postazione del pasto liberamente, mangiare autonomamente, con un grande senso di soddisfazione personale.

Autrice: Morena Drago